GIUSEPPE Mt 1, 18-24 |
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Matteo e Luca nel loro vangelo presentano la genealogia di Gesù: un lungo elenco di nomi e di uomini, come una processione attraverso la storia. Matteo parte da Abramo e ...giù ...
scende lungo i secoli. Luca inizia da Giuseppe per salire fino ad Adamoo,
figlio di Dio. |
In una società come la nostra di tecnici, impiegati, specialisti, è bene riscoprire la solida concretezza di Giuseppe, artigiano abituato a confrontarsi con la durezza del lavoro. La tradizione lo vuole falegname e noi lo immaginiamo nella sua bottega a Nazaret, in mezzo a trucioli e segatura, mentre taglia, incolla, modella. Come il legno sotto le sue mani, così Giuseppe, si è fatto modellare da Dio: ha offerto la necessaria "resistenza" che ha permesso all'Artista di fissare la sua impronta originale, ma ha permesso a Dio di scavare profondo nella sua carne per scoprire la sorgente nuova della Vita.
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Nazaret, piccola cittadina della Galilea, non lontano dal Lago di Genezaret; tra strade e viuzze... una bottega di falegname dall'intenso profumo di resina, un disordine apparente di tavole ed attrezzi, la segatura che si è appoggiata dappertutto. Giuseppe è allegro ed accompagna col canto il rapido muoversi delle sue mani forti, sicure, decise. | |
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Ero davvero allegro in quei giorni, ... stavo per sposarmi. Gli amici
che entravano ed uscivano dalla bottega non facevano altro che rallegrarsi
con me... 'Beato te ", dicevano, “Ci sei arrivato, finalmente!"
Ero contento, ma stanco ... i lavori di bottega da portare avanti e i
mobili di casa da terminare. Non si può scontentare i clienti,
ma come facevo a non fare qualcosa di veramente speciale per Maria ...
avevo preparato un cassettone, così ci avrebbe potuto conservare
le sue cose. Sul coperchio avevo intagliato il suo nome: Maria. |
Maria, infatti, era promessa sposa a Giuseppe. Secondo la tradizione i genitori di Maria e di Giuseppe avevano già sottoscritto da tempo il contratto di matrimonio. Un documento importante, vincolante, perché era immagine di una Alleanza ben più grande come quella di Dio con il suo Popolo. I doni erano stati già scambiati, la famiglia di Giuseppe aveva già provveduto a pagare la dote... insomma era già tutto a posto. Tra qualche giorno, al calar della sera, Giuseppe con i suoi amici sarebbe andato a casa di lei e dopo la benedizione di rito l'avrebbe portata nella nuova casa cantando e danzando e dare inizio ai festeggiamenti. |
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Avevo già
pensato ad ogni cosa, dal banchetto al corteo per arrivare a casa. Sarei
voluto passare per tutte le strade di Nazaret, con fiaccole e luci... tutti
dovevano sapere la mia gioia, tutti dovevano ammirare la sua dolce bellezza... … e poi … Che delusione! "Sei fortunato, Giuseppe, a prendere Maria!" dicevano gli amici, ed erano sinceri: Maria era bella, era buona, brava, non ce n'era di meglio. Ma quelle parole mi si infilavano dentro come i chiodi nel legno. Perché proprio a me! Cosa avevo fatto di male... Proprio stamani, presto presto Maria viene a trovarmi, quasi di nascosto... mi si fa vicina tremante e mi dice di essere incinta. Ma come è possibile! Io ho sempre rispettato lei e me stesso... ha farfugliato qualcosa mi parlava di visioni, di Dio ... ma chi la stava più a sentire, il sangue mi era andato al cervello e proprio perché l'amavo non ho cominciato ad urlare, come si fa a mettere in piazza certe cose! Se n'è andata via, di nascosto, come era venuta e mi ha lasciato lì, solo, come uno stolto. Non sapevo più cosa fare, non riuscivo a combinare più nulla, prendevo il legno e lo riposavo, ho cominciato a martellare sfogando la mia rabbia sui chiodi. "Fortunato, Giuseppe" continuavano gli amici che passavano di bottega, "si vede che sei innamorato, guarda come lavori'; mi prendevano anche in giro ma non sapevano il dolore e la rabbia che avevo dentro. Quando mi è capitato tra le mani il coperchio del cassettone con intagliato il suo nome mi sono messo a piangere. Non ne potevo più, ho chiuso bottega e sono scappato in campagna. Avevo bisogno di silenzio! Secondo la legge di Mosè l'adulterio è fatto grave, Maria era già promessa e legalmente sposa. L'adulterio era punito con la lapidazione: non solo la morte ma l'essere allontanati a sassate, esclusi dal popolo, dalla salvezza. Presi per m viottolo, non sapevo neppure io dove
stavo andando con la testa affollata di pensieri, 'perché, perché!';
non sapevo nè cosa domandarmi, nè come rispondermi. Camminavo
avanti... su Maria non avevo dubbi ... e allora? Inciampai in un sasso
che rotolò giù per il sentiero. Mi spaventò quel
sasso, mi richiamò la legge dura del mio popolo, come potevo permettere
una simile pena, quel volto tumefatto dai colpi, quegli occhi profondi
in cui mi sono perso tante volte. Mi sedetti sotto un albero, era già
tardi, avevo saltato tutto quel giorno: il lavoro, il mangiare, la preghiera
... mi misi in silenzio a guardare l'infinito dell'orizzonte mentre il
cielo diventava rosso come il fuoco... "Dio mio; Dio mio"; all'improvviso
sentii l'infinito di Dio vicino a me, alla mia sposa; la sua misericordia
mi parve infinita come l'orizzonte: Presi una decisione "Ripudierò
Maria, ma in segreto; troverò il modo perché non nasca lo
scandalo" |
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Matteo, nel suo vangelo, dice che Giuseppe "era giusto". Che senso ha definire giusto un uomo come Giuseppe, perché quelli che prendono la legge alla lettera o che non tralasciano ciò che la tradizione mosaica ha insegnato loro non sono da considerarsi giusti; applicare la legge, anche se è dura non è nel senso della giustizia? Giuseppe è uomo giusto perché libero, libero di guardare al di là delle leggi, al di là delle tradizioni, al di là degli ostacoli della vita per scoprire la dimensione più vasta di Dio: di Dio che si fa misericordia, di Dio che si fa amore, infinito, prospettiva, progetto. Di Dio che si fa incontro all'uomo perché vuole la sua salvezza. |
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Non so più
se quella notte ho dormito o sono rimasto sveglio. Sono stato inquieto,
agitato ... perplessità, fantasie tutto mi è passato per la
mente. Il dubbio no, non ho mai dubitato di Maria! Il mattino ero più
confuso che mai: "Non temere di prendere con ec Maria”; questa
frase mi rintronava nella testa, mi sentivo come una di quelle zeppe di
legno ficcate a forza, a suon di martellate, sotto una trave per sostenerla,
"Non temere Giuseppe, quello che è in lei è opera dell’Altissimo"
..come dar corpo a quella voce così imperiosa e dolce allo stesso
tempo? Che notte agitata! Che strani sogni ... "Signore cosa devo fare?" L'acqua fresca sulla faccia mi ha fatto bene ... mi sono affidato al Signore: 'Jhavé salva '. Tutto mi è sembrato chiaro, limpido come l'acqua di quel mattino: Dio Salva! |
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Nel Vangelo secondo Matteo si legge che Giuseppe, di notte, ebbe in sogno una visione e l'angelo gli annunciava "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quello che é generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai peccati" Il nome di Gesù significa Dio salva. | Non ebbi più
incertezze; paura, trepidazione, quelle sì, senso di povertà,
insufficienza: io povero carpentiere di Palestina, dover amministrare, giorno
dopo giorno, in tutte le piccole cose quotidiane la Salvezza del mondo.
É stata la Fede in Dio e nella sua Alleanza che mi ha fatto andare
avanti. Quante volte ne ho riparlato con Maria, quanti silenzi hanno avvolto il mistero della nostra vita. Ci sono istanti in cui riesci a cogliere il senso di te stesso, senza neppure riuscire a capirlo fino in fondo. Ci sono parole, fatti, messaggi che sfuggono, che non riesci né a comprendere, né a spiegare ma che dentro di te si fanno limpidi come l'acqua. Bisogna imparare a dilatare il cuore al mistero. |
Giuseppe, la tua storia, raccolta nei vangeli, è breve, dite conosciamo poco o nulla, eppure puoi dire molte cose all'uomo di oggi ... | Non ho avuto
più motivi per non essere allegro, il rumore della sega e della pialla
non ha mai soffocato il mio canto, la mia allegria: gli amici passavano
spesso da bottega ... la storia quotidiana è ripresa normale anche
se non priva di difficoltà e di responsabilità. Le piccole
cose di ogni giorno a cui badare: il lavoro, la casa, i vestiti, le tasse,
le chiacchiere dei vicini ed insieme la grande responsabilità della
Storia di salvezza, non è così da sempre, per tutti? A volte ho pensato che almeno a Maria è stato chiesto un consenso, e lei, piccola donna di fede ha risposto di sì; a me invece, tutto mi è stato dato così, già deciso! Soltanto "Non temere, Giuseppe".. ed io non ho temuto... mi sono fidato di Dio, mi sono semplicemente lasciato fare da Lui. Nella vita di oggi in cui ciascuno vuol essere "protagonista" di se stesso, in cui bisogna "arrivare" ad ogni costo, forse la mia esperienza, nella sua semplicità, può dire che per "arrivare" sul serio bisogna lasciar fare da "protagonista" a Dio ... lasciarsi cullare dalla sua volontà. |
Giuseppe,
prototipo dell'uomo di sempre, attento alle piccole cose di ogni giorno,
che riesce a scoprire in ogni incontro, in ogni avvenimento, in ogni esperienza
il mistero di Dio: quel progetto di salvezza che Dio ha pensato da sempre
e che con la nostra disponibiltà sta costruendo giorno per giorno. Giuseppe, uomo giusto e libero, e proprio perchè libero apre la sua vita apparentemente insignificante all'infinito, all'universale progetto di Dio. |
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19.12.2004 |